Davanti ad un thè caldo, sul ponte di una nave che mi riporta a casa, ho ripreso a leggere, a leggere Blaise Pascal, e questo lo devo alla collana “I classici del Pensiero libero” del Corriere della Sera (non per fare pubblicità, ma non c’è motivo di non dirlo). Si tratta in realtà della famosa opera incompiuta che doveva essere l’ “Apologia del Cristianesimo”, rimasta sottoforma di aforismi e pensieri scritti in fogliettini nel cassetto dopo la sua morte prematura, come già scrissi in un mio vecchio windows live spaces (so’ che dico sempre le stesse cose purtroppo…). Non è certo un pensiero mio quello che sto per scrivere, ma io ho il vizio in questo blog di riportare fedelmente tutte le cose che mi colpiscono, a volte senza fare recensioni, perché mi piace dare riflessioni e non risposte (non sono un Maestro), e perciò a volte delle sorte di Antologie, ma solo perché mi colpiscono ed io credo che personalmente siano vere.
"Tutti i grandi divertimenti sono pericolosi per la vita cristiana; ma fra tutti quelli che il mondo ha inventato, non ve ne è nessuno che sia da temere più della commedia. E’ una rappresentazione delle passioni così naturale e così delicata, che essa le sommuove e le fa nascere nel nostro cuore; e soprattutto quelle dell’amore, in particolar modo quando vengono presentate come molto caste e molto oneste. Perché più l’amore sembrerà innocente alle anime innocenti, più è facile che ne siano tocche; la sua violenza lusinga il nostro amor proprio, il quale nutre il desiderio di causare gli stessi effetti, che si vedono così ben rappresentati; e nello stesso tempo le nobiltà dei sentimenti che vi si scorgono dissipa qualsiasi timore nelle anime pure, che s’immaginano di non offendere la purezza, amando d’un amore che sembra loro tanto saggio. Così ritorna dal teatro con il cuore tanto colmo di tutte le bellezze e di tutte le dolcezze dell’amore, e l’anima e lo spirito tanto persuasi della sua innocenza, che si è già preparati a ricevere le prime impressioni, o piuttosto a cercare l’occasione di farle nascere nel cuore d’altri, per ricevere gli stessi piaceri e gli stessi sacrifici che si sono visti così ben dipinti sulla scena."
Come interpretereste questo pensiero di Blaise Pascal?