domenica, agosto 29, 2010

La parole del Signore alle pagg 256-258 de 'L'Imitazione di Cristo'

Figlio mio, non lasciarti abbattere dal peso dei compiti che ti sei assunto per amor mio né, per alcun motivo, t’abbattano mai le tribolazioni; ma in ogni circostanza ti fortifichi e ti consoli la mia promessa. Io basto a ricompensarti oltre ogni limite e misura. Quaggiù non durerà a lungo il tuo travaglio né sarai per sempre oppresso dai dolori. Aspetta un po’ e vedrai finire d’un tratto i tuoi mali. Verrà l’ora in cui ogni travaglio ed ogni agitazione cesseranno. E’ poco e di breve durata tutto ciò che passa con il tempo. Compi i doveri del tuo stato, lavora fedelmente nella mia vigna; Io sarò la tua ricompensa. Scrivi, leggi, canta, sospira, taci, prega, sopporta virilmente le avversità: di tutte codeste e d’altre maggiori battaglie è ben degna la vita eterna. Verrà la pace in un determinato giorno, che è noto al Signore; e non ci sarà notte né giorno come di codesto vostro tempo, ma luce perpetua, chiarità infinita, pace stabile, riposo sicuro. Non dirai, allora: “Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?” (Rm 7, 24). Né griderai:”Ahimè, èil mio esilio s’è prolungato!” (Sal 119, 5). Chè, la morte sarà cacciata nell’abisso e la salvezza sarà per sempre; più nessuna angustia, ma gioia beata e compagnia soave e gloriosa dei beati. Oh, se tu vedessi le eterne corone dei santi in cielo. E di quanta gloria esultano ora essi, che un tempo erano ritenuti in codesto mondo spregevoli e quasi immeritevoli perfino di vivere! Senza dubbio, ti prosterneresti subito fino a terra e desidereresti essere sottomesso a tutti, piuttosto che comandare anche un uomo solo. Né desidereresti trascorrere giorni lieti in codesta vita, ma godresti di soffrire per amor di Dio e stimeresti come il più grande guadagno essere considerato un nulla tra gli uomini. Oh, se tu gustassi queste verità e se esse ti penetrassero in fondo al cuore, come oseresti lamentarti anche una sola volta? Per la via eterna non si devono forse sopportare tutte le tribolazioni? Non è cosa di poca importanza perdere o guadagnare il Regno di Dio. Solleva, dunque, il tuo volto al cielo. Eccomi, insieme con tutti i miei santi, i quali hanno sostenuto la loro grande battaglia in codesto mondo: ora sono nella gioia, ora ricevono consolazione, ora sono sicuri, ora riposano; e rimarranno con me nel Regno del Padre mio, per sempre.

Questo passo che ho trascritto non vuole essere una recensione di questo libro, ma ho voluto semplicemente evidenziare qualcosa che mi ha interessato molto. In questo caso i santi di cui parla Gesu’ sono tutti coloro che, pur non ammirati o ancor meno canonizzati dal Papa, hanno amato Dio e il prossimo, perciò ora sono nella gloria di Dio. Alle 3 del pomeriggio del 22 Agosto sulla nave per Messina, mi sono addentrato in questo libro in maniera dolcissima, è una compagnia tutte le volte che uno ne ha bisogno...

domenica, agosto 22, 2010

Johnny Cash, I walk the line

Lunedi mattina, prima di scendere al mare, nell'attesa che tutti fossimo pronti, sono inciampato su un programma di RaiEducational, probabilmente noto già a tutti "Cult Book", presentato da un certo Stas' Gawronski, autore e conduttore del programma. Devo dire che questo ragazzo usa un linguaggio che sembra quasi che ti faccia avventurare in una sorta di film o video musicale, un viaggio "nei" personaggi dei suoi libri, nella vita degli autori, che diventa davvero fatta di musica e parole... In fondo l'obiettivo è anche quello, e non a caso qualche giorno fa, durante le mie vacanze fatte di assenza di tecnologie, ma tanti libri e relax da pensionato, abbia scoperto un personaggio. Appena sono arrivato in spiaggia avevo solo voglia di riascoltare quella musica country, anzi, magari proprio fin ad un momento prima, mentre si arrivava al mare attarverso quelle curve di montagna alberate e macchiate di Mediterraneo. Eh si, perchè la musica country l'ho scoperta in due modi banalissimi (anche se so che lo scrivo una miriade di volte che mi piace, soprattutto in questi post); il primo modo con la quale abbiamo fatto conoscenza è stato con i cofanetti di CD di mio padre comprati penso negli autogrill quando lavorava ancora (Contry' Love e roba del genere), il secondo modo è dovuto praticamente al fatto che lavoro in una base americana nella quale anche se i rapporti con gli americani non sono frequenti, mi sono lasciato spesso affascinare dai loro usi e costumi (in questo caso per quello che riguarda la musica country) benchè sia un Paese enorme dalle mille facce... Quindi, come dicevamo, finita la mia settimana di mare, la prima cosa che ho fatto è stato cercare il Protagonista di quella mattina: Johnny Cash, cantautore statunitense, interprete di numerose canzoni folk e di celebri talking blues. La prima cosa che si intuiva dalle letture dei passi del libro e dalle immagini era il suo passato disordinato e la sua vecchiaia finita in saggezza, le sue ultime opere facevano facilmente trasparire chiari riferimenti ad un Gesu' salvifico, passavano in maniera veloce, casuale ed a volte nascosti messaggi tra le strade dell'America Country, quell'America che si vede solo attraverso i finestrini di un'auto in viaggio, di un autotreno coast to coast, o di un furgoncino hippy anni 60/70,... quella continua figurazione del viaggio che poi rappresenta la nostra vita, il nostro passaggio su questa terra, raccontata attraverso un uomo di successo che aveva conosciuto tutto nella sua vita. Nato da una famiglia contadina, sette fratelli, aiutava da bambino i genitori nella coltivazione del cotone; si appassionerà alla musica attraverso i canti nella chiesa e l'ascolto della musica country alla radio. Nel 1950 si arruola in aviazione e conosce Vivian Liberto, all'epoca studentessa liceale, la quale sposerà nel 1950, ma il matrimonio finirà nel 1967 a causa dei problemi di dipendenza dalle droghe di Cash e del suo comportamento libertino.. Si risposerà un anno dopo con June Carter (nel 2003 sono morti a distanza di pochi mesi). La casa storica dei Cash vicino Nashville andò distrutta in un incendio scoppiato nel 2007, gli interni compaiono nel suo ultimo video di "Hurt", in cui john Cash esegue la canzone dei Nine Inch Nails, canzone che pur essendo triste ( può piacere o non piacere) nel vederla interpretata da Johnny Cash, acquista una certa forza. Johnny è uno che nella sua vita la candela l’ha bruciata da entrambi le parti, da davvero efeto a questa canzone.
alcuni passi di Hurt (ferito):
I hurt myself today,
(Oggi mi sono ferito da solo,)
to see if i still feel,
(Per vedere se ero ancora in grado di sentire,)
I focus on the pain,
(Mi sono concentrato sul dolore,)
the only thing that’s real,
(la sola cosa reale,)
[...]
what have I become,
(Cosa sono diventato?)
my sweetest friend,
(mio dolce amico)
everyone i know,
(Tutti quelli che conosco)
goes away in the end,
(sono andati via alla fine)

and you could have it all,
(e potresti avere tutto)
my empire of dirt,
(il mio impero di fango)
I will let you down,
(Ti abbandonerò)
I will make you hurt,
(Ti farò star male)

Con I Walk the Line, John Cash ottenne il vero e proprio successo, il brano divenne uno dei più ricordati della carriera del cantante.

I keep a close watch on this heart of mine
I keep my eyes wide open all the time
I keep the ends out for the tie that binds
Because you're mine, I walk the line (io rigo dritto)

domenica, agosto 01, 2010

Volevo spendere solo due parole per chi mette i piedi in due scarpe...

C'è una vecchia strategia che consiglia, nel dubbio, di non fare mai un passo più del necessario, in attesa che sia l'altro ad esporsi: comportamente banale, odioso e ipocrita.... ma che molto spesso ha ottimi risultati. SI! Perchè spesso si è semplicemente innamorati troppo di una persona incapace o forse l'altra persona non ama abbastanza; forse l'altra persona non sa amare piu' di tanto: dove quasi tutti noi vediamo complicazione, quindi mistero e fascino, forse c'è solo vuoto e egoismo. Per di piu', due, tre, quattro o più anni (tanto per dire) non sono poi così pochi per capire quali decisioni prendere o non prendere. Di solito si rivoluziona la propria vita all'improvviso, spinti da uno slancio irrefrenabile.... e se si ci pensa anno dopo anno, vuole semplicemente dire che si resterà dove si è. E probabilmente, anche se per me in passato stato doloroso ammetterlo, è la decisione migliore che a poco a poco porterà all'affievolimento della passione al di fuori del rapporto con l'altra persona che si tradisce e al ritorno all'ordine. Un rapporto che in genere fatto dal vedersi quando si puo', dal dare da una parte che non fa altro che avvantaggiare inizialmente il buonumore. E non è importante cio' che possono pensare gli altri.... eppure alla fine si finisce a sentirsi in colpa ( e probabilmente proprio la persona che tradisce) e quindi diventa addirittura una sopportazione eroica, quasi come una penitenza (al che mi vien da ridere), .... NON POI COSI' PESANTE....