lunedì, ottobre 08, 2012

Ritornando da Padre Michele Bianco

Erano passati più di 3 anni da quel famoso periodo dove prendevo la macchina e mi avviavo da solo, in un paesino sperduto della provincia di Avellino per incontrare Padre Michele Bianco (Torre Le Nocelle). Stavolta i motivi non erano cambiati tanto, cambiava la persona malata di tumore da far benedire e, come sempre, sono rimasto sbalordito anche stavolta dal suo carisma. Ancora una volta sono stato costretto ad avviarmi da solo perche' non sono riuscito a trovare compagnia di sabato pomeriggio. Arrivo con un po' di ritardo, ma sono fortunato e prendo il numero 17. Forse era da poco entrata la prima persona. Ciononostante  la mia attesa dura comunque 2 ore e mezza, anche se devo dire che quando non c'è folla il tempo passa tra un rosario e l'altro, anche in piacevole compagnia (c'è una carmelitana molto giovane che guida le preghiere). L'unica cosa che a volte rompe il silenzio è quando entrano persone con problemi spirituali in Chiesa che, a secondo del grado di possessione (a meno che non sono semplici isterismi come spesso accade) si dimenano in maniera più o meno convulsa, gettandosi a terra e gridando con una forza sovrumana. Sabato scorso mi è rimasta impressa la scena di questa persona che, una volta gettata a terra, sembrava quasi sputare contro il crocifisso o una statua lì vicino. Tra l'altro c'era un cane che era rimasto fortemente scosso e che mi ha dato l'impressione di non riprendersi più, quasi triste (chissà, magari anche gli animali conservano i loro misteri). Comunque, dopo aver fatto un salto nel negozietto di fronte per comprare qualche nuovo libro di Padre Michele, ritorno in Chiesa, tempo di altri 4 o 5 turni, che arriva il mio turno (verso sera tende anche a sbrigarsi). Porto semplicemente delle foto e mentre parlo mi tiene le mani in testa per molto tempo. L'impressione avuta è che non tende mai a dire più di quello che gli chiedi, questo significa che, secondo me, le cose bisogna domandarle in maniera molto diretta se c'è qualche dubbio che ti angoscia. Anche se il tempo è poco (se perde poco tempo significa che stai bene) le sue parole sono dense di significato e racchiudono tante cose da capire. Ad ogni modo, ho fatto benedire le foto di mia sorella col fidanzato col quale si sposa, di una mia amica che mi ha aiutato tanto e di  altre due persone. E poi ho mostrato la foto piu' importante dove ho speso tutte le mie domande,  si trattava di una persona malata. La presa e l'ha toccata, tipo con due dita, non so' che segno facesse, e gli ho detto che era malata di tumore e lui prontamente mi ha risposto dicendomi "Si, carcinoma mammario...", ed ho risposto quasi ridendo " e vabbè, che glielo dico a fare.." e lui sorridendo "figliolo caro, a me basta toccarlo per vederlo, lo vedo chiaramente...", mi ha rassicurato dicendomi che dopo l'operazione, se non è andato in metastasi senza arrivare al fegato e via dicendo, non sarebbe stata in pericolo di vita. Sapevo che lui fosse una grande persona di cultura, soprattutto a livello giuridico (plurilaureato e docente all'università di Bari), ma sembrava quasi che parlasse da medico con termini anche tecnici. In fondo il suo carisma è proprio quello di vedere le malattie come i tumori ecc.. Alla fine mi ha salutato dicendomi "figliolo caro, pregherò per te, [e poi si è ricordato di ogni singola persona che gli ho portato] e  soprattutto per la tua amica malata". Devo dire che, dato che in questo periodo la mia salute non è perfetta, quando mi ha detto " e pregherò anche per te.." è stato un qualcosa che mi ha riempito il cuore. Lascio il Santuario di San Ciriaco e ritorno a casa facendomi piu' di un'ora di macchina. Non capisco mai perchè mi ritrovo sempre da solo ad andare da persone così...

venerdì, ottobre 05, 2012

Dall'epistolario di Padre Pio

Non voglio cambiare o aggiungere nemmeno una virgola a quello che ho letto:

Non vi sforzate di vincere le vostre tentazioni perché questo sforzo le fortificherebbe; disprezzatele e non vi ci trattenete sopra; rappresentate nelle vostre immaginazioni Gesú Cristo crocifisso tra le vostre braccia e sopra i vostri petti, e dite baciando piú volte il suo costato: Ecco la mia speranza, ecco la viva sorgente della mia felicità! Io vi terrò stretto, o mio Gesú, e non vi lascerò finché non mi abbiate posto in luogo di sicurezza

(Epist. III, p. 570). 


domenica, settembre 23, 2012

Guadagnare con un blog?

E' la tentazione passata a chiunque ha aperto un sito internet (inizialmente per passione), o un blog, e dopo un po' cerca quasi di venderlo come se fosse un prodotto in un mercato che si chiamerebbe Internet. Lo ammetto, quando ho visto tanti lettori sono stato tentato anche io; ma cosa è successo poi? Gli attuali due blog che scrivo (e non assiduamente) sono il frutto di un periodo personale dove mi sentivo male dentro, a quella situazione si aggiunse una situazione sentimentale di contorno (come se fosse la ciliegina sulla torta). Per farla breve il primo era un windows live spaces dove volevo esternare le mie emozioni ad un pubblico  che conoscevo a malapena, ed in particolare sapeva che poteva essere letto da una ragazza che, appunto, conoscevo a malapena anche lei. Eppure per gli strani giochi della mente mi piaceva. Morale della favola: quello spazio era diventato un centro dove esternare tutte le mie attenzioni per lei, forse volevo sembrare quello che volevo essere ai suoi occhi. Per farla ancora piu' breve, il secondo blog fu questo, nato circa due anni dopo (e stavolta pubblico) che aveva un taglio diverso, mi sentivo ancora piu' in difficolta', e stavolta era nato perche' soffrivo profondamente di cuore per la situazione generata da questa ragazza (sempre gli strani giochi della mente, se così li vogliamo chiamare). Nacque quasi come un diaro (segreto? ...insomma), nell'anonimato che mi garantiva di scrivere quello che veramente sentivo senza dar conto a nessuno, esternare la parte di me che mai avrei esternato a nessuno, perche' in fondo è anche quella piu' debole. Se avessi saputo che le mie parole fossero state lette da qualcuno che conoscevo, sicuramente le avrei moderate. Invece no, non volevo neanche pubblicità. Leggevo i libri che mi toccavano e scrivevo le mie recensione, ero attirato da aforismi e li trascrivevo, ero colpito da canzoni e le riportavo cercando di leggerle, ascoltavo una catechesi e mi appuntavo le cose che più mi entravano dentro, .... ho scritto anche lettere mai inviate, d'amore e non. Ma cosa voglio dire con tutto questo? voglio che quando mi fu offerto un profitto ... qualcosa era cambiato.... e capii tante cose. Capii quanto sia divero scrivereper se stessi e scrivere per dei numeri, forse ho capito cosa prova un giornalista che deve scrivere non certo cose belle, ma quello che la gente vuole sapere, leggere, ricercare, ecc... (recentemente c'è stato lo scandalo del topless reale di Kate, ma se lo pubblicano con tutte quelle montagne di soldi di contorno la colpa è solo nostra, perche' significa che siamo anche noi che vogliamo quelle notizie li'). E' come un musicista che deve suonare quello che al pubblico piace, ma non a lui, altrimenti suonerebbe da solo. Facciamo che esista qualcosa che ti fa guadagnare un centesimo a click con pubblicita' e cose varie,  cominci a diventare schiavo delle statistiche, se prima ti collegavi una volta ogni tanto ora lo farai tutti i giorni, perdi il tuo spirito ed alla fine ti vendi per nemmeno dieci centesimi al giorno (quando sarai fortunatissimo)... ed in un mese quanto vorresti guadagnare?? 2 euro??? e dovresti essere anche fortunato.... e se sarai stato fortunato alla fine per se sei comunque un imbecille. Ed allora sai cosa vedete?? che appena esce una notizia come un film porno di Belen o Sara Tommasi tutti sanno che devono fare un post su di loro (perche' tutti staranno cercando quella notizia su google..), ed i piu' furbi scriveranno anche cose del tipo " come scaricare il video", ed altre fandonie simili (e quindi si diventa anche dei disonesti). Vedrete fioccare posts su tanti blog da quattro soldi sulle notizie del momento prendendo tra l'altro in giro le persone, magari faranno girare anche virus per dire. Capirete da voi che ci si vende anche l'anima per poca roba. Ora, le mie cose in realta' non interessano a nessuno perche' io  scrivo per dire nulla di nuovo, pero' quando scrissi sull'ultima pubblicità della Fly Emirates dove c'era una colonna sonora stupenda, non volendo c'entrai una cosa che tutti cercavano in quel momento e potevano sapere solo da me. In quel momento mi sentii un tantino commerciale e dopo aver capito le dinamiche fui tentato a seguirle. Ma ad un certo punto non sarei stato piu', non sarei stato quella persona che aveva aperto prima uno e poi un altro blog per amore, non ero piu' quella persona che aveva cercato il suo cammino spirituale nonostante le sue debolezze ed i suoi errori, avrei perso non solo sincerità, ma non saprei nemmeno per cosa l'avrei fatto. E poi io 20 euro li spendo in una sera anche per una semplice pizza, preferisco rinunciare a 10 pizze ma non al mio essere naturale. Se viene fatto un blog a fini commerciali (relativamente commerciali perche' non ti dara' mai da vivere) sappiate che molto probabilemnte starete leggendo o quello che voi volete o vorreste leggere o tante altre cose distorte da una logica purtroppo umana di deviazione. Ogni volta che vedo una pubblicita' nel mio blog io mi arrabbio sempre e cerco di contattare quelli di blogger. Ho voluto semplicemente (per non dire noiosamente e logorroicamente) spiegare perchè non mi piace il sistema dei profitti.

sabato, luglio 07, 2012

Perchè sono contro la Lega....

Ho sempre pensato che se fossi nato o vissuto al nord sarei stato leghista.... e forse tutt'ora lo penso ancora, o lo penserei, se non fosse per il fatto che con il tempo si matura, si studia, si diventa piu' saggi (o forse meno ingenui).... A volte studiando materie un po' pesanti o leggendo libri un po' troppo paranoici si riescono a scovare dei passaggi davvero interessanti, basta interpretarli con la giusta chiave di lettura ai nostri avvenimenti intellettuali. Innanzitutti, studiando l'antropologia culturale, per quanto sia una materia apparentemente astratta, capita facilemente di appassionarsi, in caso contrario direi che si passa direttamente all'odio :) ... Durante la prima lezione la nostra professoressa ci aveva chiesto per la lezione successiva di rispondere alla seguente domanda: qual'è la vostra etnia?... Beh, c'è stato un bel po' da pensarci... per di piu' il giorno successivo, provando a dare la mia risposta (non facile perchè mi considero da un certo punto di vista "meticcio") invece di avere risposte, trovavo solo negazioni ad affermazioni che ormai erano luoghi comuni. Alla fine, non conoscendo una risposta, sono stato portato a pensare che forse l'etnia non solo non esiste, ma è un qualcosa di "artificiale". Leggendo poi il libro di Faeta, ho visto come lui cerca di definire una identita' meridionale che in realtà è nata da una contrapposizione rispetto a quella nel Nord. Come nascono idee autonomiste e secessionistiche? ... Nella pagina 81 del libro di Faeta si legge questo : "
«se le società sono un’invenzione, le identità che pretendono di sostanziarle […] non esistono in sé, ma sono il risultato, storicamente determinato, di lotte politiche che comportano l’uso di strategie retoriche […] elaborate al fine di offrire orizzonte a precisi interessi economici e sociali di gruppi contrapposti, e costruire nuove élite»". In questo quadro, le forze intellettuali diventano portavoce di una retorica di giustificazione ed essenzializzazione delle istanze identitarie localistiche e separazioniste/autonomiste. In altre parole lriflessione sull’identità è fortemente politicizzata e radicalizzata. Credo che si possa dire che in Italia, il processo di diversificazione culturale e sociale del Nord rispetto al Sud è ascrivibile alla differente velocità di penetrazione del capitalismo. Secondo Faeta, le idee attorno alle quali si coagula questa presunta identità meridionale sembrerebbero fare il verso ai valori padani della Lega nord, condensandosi, tuttavia, in una sorta di pericoloso leghismo di sinistra, poiché segnato da derive separazioniste, discriminatorie, annientatorie, scaturite dalla distorsione del valore del riconoscimento e del rispetto delle differenze nel non-valore rappresentato dalle discriminazioni e dal rifiuto. Le idee autonomiste e secessioniste – soprattutto in regioni come la Sicilia e la Sardegna – risalgono al periodo post-unitario e, almeno dagli scorsi anni ‘60, riscuotono seguito e consenso (Mis – Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, Noi Siciliani, Mpa, Grande Sud, Forza del Sud, Partito del Popolo Siciliano, Partito Autonomista Siciliano, ecc.).
Dunque, cercando di riassumenre quello che vorrei dire in poche parole, gli stereotipi (tanto quelli positivi quanto quelli negativi) agiscono nella radicalizzazione delle ideologie politiche, favorendo la nascita e l’espressione delle varie presunte identità etniche. Ora, se invece volessimo parlare di identità padana.... ma è mai esistita???  su cosa poggia?? ed allora ogni regione dovrebbe avere la sua identita'? come ogni provincia?? come ogni comune??? come ogni quartiere??? ... ci sarebbe tanto da scrivere ancora su questo argomento....

domenica, giugno 03, 2012

Morbosa ricerca dell'Amore

Leggendo Sant'Agostino, "Le confessioni di un peccatore", sono rimasto colpito dal primo paragrafo del libro terzo, intitolato "Morbosa ricerca dell'amore". Dato che non mi sento in grado di commentarlo, riscrivo esattamente le parole della pagina in questione premettendo che non sono i contenuti scontati (per molti) che mi hanno colpito, ma come ci siano delle cose che accomunano tutti gli uomini, e quindi anche il passato di tanti santi, nonchè di personaggi autorevoli come Sant'Agostino. Penso che possiamo ritrovarci tutti in queste parole:
"Mi recai a Cartagine, quando da ogni parte l'animo mio era sconvolto dagli amori disonesti come una caldaia in ebollizione. non amavo ancora e bruciavo dal desiderio di amare, e per questa interiore indigenza odiavo me stesso meno indigente di quanto ero. Assetato di amore, andavo cercando un oggetto da amare, aborrendo da una via sicura e senza insidie. E avevo fame, dentro me, di un cibo spirituale, di Te, mio Dio; ma quella fame non mi dava stimoli nè desiderio di cibo incorruttibile, e non già perchè fossi sazio, ma perché  quanto più digiuno, tanto più ne ero nauseato. Perciò l'anima mia era inferma, piagata, si gettava al di fuori, miseramente avida di sfregarsi al contatto delle creature sensibili. ma anch'esse non le avrei amate se non avessero avuto anima.
La dolcezza di amare e di essere amato era per me molto maggiore se andava unita al possesso del corpo dell'amante. inquinavo così la vena dell'amicizia con le lordure della concupiscenza, ne offuscavo il candore con l'alito diabolico della libidine, e, ciò nonostante, sozzo e disonesto qual ero, nella mia immensa vanità volevo apparire fine e di belle maniere.
E andai a precipizio verso quell'amore di cui bramavo la catena.
O mio Dio, o mia misericordia, di questa amarezza, nella tua bontà, aspergersti quel piacere: fui amato, segretamente  raggiunsi il legame del possesso, lieto mi lasciai avviluppare da vincoli tormentosi, fino a essere battuto dalle verghe incandescenti della gelosia, dei sospetti, dei timori, degli odi, delle risse." 

martedì, aprile 24, 2012

Hello Tomorrow!






Quando ho visto questo spot credo di aver avuto la stessa sensazione serena di molte altre persone come me. Inutile dire che è stato un ottimo successo frutto di un'ottima ricerca commerciale, sfruttando la melodia di una piccola musica scritta credo apposta per questa campagna pubblicitaria credo (Trek, scaricabile da i-tunes,ma anche gratis con youtube downloader o cose simili) di Spencer & Antfood, ragazzi che hanno avuto modo di farsi sentire a grande livello. Questa campagna  ha fatto presa sulla classica retorica dell'arricchimento del viaggio, tra l'altro Fly Emirates è una compagnia che collega tutto il mondo ed è tra le piu' ricche al mondo, sintomatico del fatto che gli Emirati Arabi stanno guadagnando sempre piu' spazi e fin quando non ho avuto modo di lavorare con loro non avevo potuto aprezzare questa realtà che si accompagna a questa ascesa finanziara (o di petroldollari inizialmente, come dir si voglia). Forse alla fine in un solo minuto sono riusciti a condensare con successo un gran bel concetto: il viaggio è vita, l'arricchimento di vedere posti e persone diverse, la romanticità delle avventure, persone giovani e che si sentono ancora giovani, senso di libertà, voglia di scoprire e conoscere... chissà quante persone si sono riviste in quel ragazzo occidentale, o in quel fotografo un po' sui generis, altra figura emblematica quel signor con la barba un po' marinaresco (e quante persone ne ho incontrate come lui in giro, e non nascondo che quasi porovavo ammirazione per loro anche se mi chiedevo se avessero una famiglia...), per non parlare di quella bella ragazza fotografata che forse sta a significare tutte le volte che ci innamoriamo di un qualcosa durante i nostri viaggi, nei posti che andiamo, come quando vediamo qualcosa per la prima volta, che sia un paesaggio, un tramonto, un monumento,.. o dei semplici colori nuovi, e ce ne innamoriamo all'istante. e poi nei viaggi la gente non è mai cattiva, c'è voglia di confrontarsi, di parlare, di fare amicizie, di incontrare... e quindi arricchirsi... questo è il futuro auspicato. Peccato che in questo momento di crisi in Italia non si riesca a fare un qualcosa del genere, una campagna che rilanci anche le nostre aziende, i nostri valori e la nostra voglia di fare, e di fare bene. in tutti i sensi.

venerdì, aprile 13, 2012

Alla ricerca di un bisogno

Oggi sono tornato da Isernia, città incastrata fra le romantiche montagne del Molise, fredde d'inverno nella loro immagine esteriore tanto quanto però calde all'interno nell'animo, mia meta usuale in un periodo difficile (3 anni fa) nemmeno se fosse un locale di tendenza, anzi, a volte ci andavo con sacrificio, altre volte facendo delle vere e proprie scappate dal lavoro, altre volte da solo per trovare pace in quel viaggio serale d'inverno proprio tra quelle montagne serene, armato di un libro e di un paio di preghiere, ed altre volte ancora per portare delle persone cui tenevo far conoscere la persona in questione: Padre Roberto Basilico. Purtroppo, da quando vivo in Sicilia riesco ad andarci davvero poco per quanto sia una persona a me carissima (e pensare che c'erano tempi dove ci andavo almeno 2 volte al mese, se non di più), ed oggi si può dire che è ormai diventato famoso, ma in realtà lo era un po' meno quando per la prima volta mi ci portarono (quasi 10 anni fa e nemmeno per me, io facevo solo compagnia). Non avevo deciso, fin'ora, di parlare tanto di lui, fin quando ho scoperto che in questi anni la gente non solo lo ricerca tantissimo su Internet, avida di informazioni su di lui, ma spesso mi ha scritto per chiedere su di lui con commenti ai post o con messaggi privati. Io avrei davvero tante cose da dire su di lui, ho anche delle catechesi registrate in questi anni, ma credo di essere la persona meno indicata a farlo. L'unica cosa che posso raccontare forse è la mia esperienza iniziale, tantissimi anni fa, la stessa che mi ha portato a ricordare di lui nel momento che piu' avevo bisogno. In quello stesso periodo tramite un'amica mia conobbi anche Padre Michele Bianco, un viaggio su delle montagne diverse, quelle avellinesi di Torre Le Nocelle. Era un piacere per me scoprire personaggi cosi', leggere i loro libri ed aiutare altre persone parlando non solo di loro, ma chiedendoli di accompagnarmi nei miei viaggi spesso solitari. A volte non avevo qualcosa di particolare da chiedere, mi bastava ricevere una benedizione dopo il mio viaggio durante il quale leggevo, pregavo e trovavo i miei tempi. A volte i miei viaggi li facevo in una chiesa giu' in citta', a Pompei come spesso accadeva quando ero a Napoli, in un posto mio, ecc..cio' che era importante era non allontanarsi poi cosi' tanto da casa ed essere consapevoli che tutto dipende sempre da noi stessi e che, se siamo alla ricerca di un riferimento, non deve essere un profeta o qualcosa di simile (generalmente falsi), ma una sorta di porta tra noi e Gesù, l'Unico. Ben venga allora un viaggio o un sacerdote tramite il quale Dio opera. Forse non avevo mai parlato di lui perche' odio che qualcuno pensi che voglia fare una pubblicita' o, peggio ancora, esportare il mio pensiero agli altri come spesso fanno (sbagliando) molti religiosi laici che puntano molto alle apparenze e sono fastidiosamente insistenti. Forse la ricerca di queste figure è stata la mia risposta ad un bisogno autentico e, spesso, si danno risposte sbagliate a questi bisogni autentici (vedasi viaggi in India ecc..), per questo io credo che la cosa più importante sia quella di credere in cio' che si ritiene davvero giusto, credere con coerenza a cio' che non fa convenienza personale ed è per questo che cerco di restare critico anche nelle cose in cui io stesso credo e di non giudicare nessuno, soprattutto quelli che non credono o che pensano che gente come me crede ancora alle favole e ad impostori. La verita' è che la gente ha paura, ma da dove nasce questa paura? Questa paura che se non è vinta dall'amore, è vinta da situazioni di estrema necessità dove tocchiamo il fondo e sentiamo che non abbiamo più nulla perdere. La prima volta che andai da Padre Roberto ero in un gruppo con la nonna del mio migliore amico, oggi purtroppo scomparsa, e di una fede autentica non certo da bigotta. In quella chiesetta di Isernia vicino all'ospedale (ma oggi padre roberto non opera più lì) c'era anche un certo Nicola che non vedo più davvero da anni, fu lui che ci mise in cerchio e fece mettere anche me che cercavo di nascondermi in mezzo a tutte quelle persone che avevano problemi. Fece il suo giro ed alla fine tocco' anche me, usava stringere polsi ed altre zone del corpo, a volte si sentiva anche una lieve sensazione di dolore, e a mano a mano che ti toccava diceva delle cose di te, sul tuo carattere, sul tuo passato, ecc... tanto per fare un esempio disse al mio amico che era una 'cacasotto' (senza cattiveria pero', quasi scherzando), a me disse che la mia famiglia aveva una impresa (lato di mia amdre) che pero' attiravano molte cattiverie, che nonostane i problemi ero stato una persona che aveva sempre studiato ed era sempre andato avanti, e poi alla fine mi liquido' dicendomi scherzando che per l'amore avrei dovuto aspettare davvero tanto... e mi disse di portare i miei genitori. Non ricordo con precisione tutto, sono passati tanti anni, ma forse non dormii per 2 giorni, e Padre Roberto quella volta lo vidi molto di sfuggita, ma lo rividi meglio quando ritornai con i miei genitori, dove ci accolse lui facendoci saltare la fila. Io, sempre timoroso, entrai con la solita aria di quello che si sente un intruso in mezzo a persone che hanno problemi (quasi come se fossi un banale curioso), ad ogni modo mi fece delle domande e l'unica cosa che ricordo che quando mi toccò in un punto del petto questo mi faceva male, lo stesso punto tutt'oggi mi fa più o meno male quando me lo tocca sempre lui, e quella volta tocco' vicino al petto anche mia madre alla quale disse che aveva uno "spillo al cuore"... in uno dei primi incontri forse disse anche qualcosa in piu' sulla famiglia di mia madre, cose come il fatto che erano oggetto di bestemmie e maledizioni del tipo che dovevano spendere i loro soldi in salute,... ad ogni modo in quei primi incontri ricordo solo che dovevamo pregare, che dovevo prendere l'eucaristia ed andare a messa (ma non a scaldare la sedia). Preghieria e eucaristia è stata una costante dei successivi incontri, ma in realta' io non vidi piu' padre roberto per molti anni... mi sarei laureato, traserito prima a Latina, per poi a Lecce, finito il mio iter con l'assegnazione a Catania per poi tornare a Napoli a studiare (un anno). Fu esattamente quello il mio ritorno. In una catechesi Padre Roberto disse che quando si tocca il fondo, quello è il momento più significativo della nostra vita, perchè lì che si incontra Gesu', è la nostra occasione. Venivo da un periodo di disillusione, di delusioni, avevo subito un allontanamento dalla mia casa, vedevo insoddisfazioni nella mia famiglia, avevo fatto tanti errori, avevo insoddisfazioni professionali e non, avevo subito un periodo di stress ed il tutto era stato contornato da una forte delusione sentimentale che mi avevo spezzato in un momento di fragilità, avevo sacrificato sogni e vita professionale... eppure la salute, quella, c'era sempre... bisognava solo reagire. Non ricordo bene come ripensai a Padre Roberto, anzi, scrivendo mi rendo conto che tanti dettagli davvero non li ricordo, ma ricordo che mi ero fatto accompagnare dal mio amico di allora (della prima volta), poi forse un altro aggregato (tra l'altro questo amico aggregato stava sentimentalmente peggio di me). Ricordo una data, l'8 dicembre, che segno' una svolta, ma prima ancora, a fine novembre cominciai a scrivere nel windows live space le mie notti insonne a seguito di una decisione reputata giusta ma senza forza applicativa (ignorare il mio amore e ricominciare il mio impegno al lavoro), e forse qualcosa mi era venuto alla luce in quei momenti. Ricordo che quella volta padre roberto guardando la fotografia di quella ragazza disse "questa, non mi piace proprio, lasciala perdere!", "toglitela dalla testa", "non fa per te", tutte cose di questo genere... poi guardando la foto della ex dell'amico mio disse"questo caso è gia' diverso..", ma anche in questo caso ricordo ben poco. Posso dire che lui ha la capacità di leggere nei cuori, a volte basta una fotografia o un'immagine, grazie al dono del discernimento distingue se un qualcosa è positivo o negativo, anche un libro per dire... anche se spesso non si vuole pronunciare, altre volte ad alcuni amici miei aveva detto il giorno preciso in cui avevano bestemmiato. Cominciarono così i miei viaggi periodici in quella chiesetta che non vedevo piu' con la paura di prima, ma comincio un periodo fatto di tante cose. Le benedizioni di Padre Roberto non solo mi facevano stare meglio ma per me si apri' un periodo dove Padre Roberto aveva si un posto di stima e ammirazione dentro di me, ma non era la mia guida diretta. In quel periodo mi unii ad un gruppo di preghiera carismatica di Casoria ed andai a Medjugorie sempre con quel famoso amico mio, poi feci amicizia con un giovane cappellano militare, andai a Lourdes portando anche mio padre, ed in altri posti ancora. Fu allora che continuai a scrivere questo blog sulla base di molte letture teologiche che mi dava questo cappellano, ma soprattutto sui libricini che compravo da Padre Roberto (che riesce a fare davvero una catechesi su ogni Parola di Dio). In realtà potrei raccontarvi una marea di esperienze viste con i miei occhi di padre roberto, anche storie vicine di amici miei, in tanto tempo ne ho di cose da raccontare, ma non riuscirei in un'unica soluzione qui. In quello stesso periodo conobbi una studentessa di medicina che mi parlo' invece di Don Michele Bianco. Con Don Michele Bianco cerchero' di essere piu' breve, è un'esorcista come Padre Roberto e fui spinto ad andare da lui in quanto la famosa nonna dell'amico mio (quello che mi ha accompagnato in tutte queste avventure), fautrice del mio primo incontro con Padre Roberto, non stava bene ed aspettava gli esami oncologici. Dopo un'attesa lunghissima di ore riucii a parlare con lui, egli vide da subito la foto e senza che io dicessi nulla, nemmeno che lei stesse male, mi domandò chi era e mi disse che non solo vedeva il tumore, ma era già in metastasi e che doeva iniziare le chemio che era gia' in ritardo. La sera stessa telefonai il mio amico, dopo qualche giorno gli esami confermarono quello che già disse Don Michele.

lunedì, aprile 09, 2012

Da un appunto ritrovato da un vecchio libro....

Nel più profondo di ogni uomo si trova il "n0us". Esso non si limita alla "intelligenza" o alle "ragione", ma si identifica con il cuore profondo, con lo spirito (dal latino "mens"). Il "nous" il luogo di Dio in noi.

La molteplicità dei desideri, per gli autori antichi, o delle volontà proprie, attorno al cuore si cristallizzano in una specie di involucro opaco che oscura il desiderio di Dio e Gli impedisce di investire l'essere e di irradiarlo a partire dal suo centro. Le volontà proprie sono un impedimento all'ascolto del cuore, impediscono di raggiungere il riposo interiore, la' dove dimora Dio ed il desiderio più profondo ed autentico.

ma la volontà di Dio è qualcosa di doloroso? ... Il cuore diviso in innumerevoli desideri superficiali. La volontà dell'uomo un muro di bronzo fra lui e Dio. La rinuncia delle proprie volontà un modo per scavalcare il muro. Quando uno ha completamente rinunciato alle volontà proprie, il desiderio che gli resta allora nel cuore coincide con la volonta' di Dio.

Si nuore al proprio io superficiale, per far nascere l'Io vero.


non era bastato scrivermelo in quel pezzettino di carta (probabilmente tratto dal libro " Riconoscete Cristo in voi?"))se poi non lo vado continuamente a rileggerlo e ad applicarlo... chissa' se oggi era un segno del destino...

domenica, aprile 08, 2012

The submarines of October

trafugando tra gli archivi dei miei lavori universitari. ho trovato questo lavoro che ho deciso di pubblicare... almeno non muore negli scaffali....



Dai documenti recensiti dal NSA, si viene a conoscenza che il 31 Ottobre 1962 la marina americana fece riemergere un sommergibile sovietico dopo un inseguimento ostinato da parte di un cacciatorpediniere americano, il Charles P. Cecil, comandato dal comandante Charles Rozier. Il sommergibile sovietico B-36, comandato dal Comandante Aleksei Dubivko, esaurì le sue batterie e fu costretto a venire in superficie.


Il presente lavoro è prevalentemente il frutto della traduzione di un articolo pubblicato dal sito del National Security Archive, http://www.gwu.edu/~nsarchiv/, nel quale c’è un ampio spazio dedicato alla Conferenza tenutasi il 13 ottobre 2003 a Cuba in occasione dei 40 anni dalla crisi. Tra gli elementi emersi dalla Conferenza spiccano gli aspetti tecnico-militari delle operazioni che hanno caratterizzato la crisi, in particolare in un file intitolato “U.S. and Soviet Naval Encounters During the Cuban Missile Crisis”, nel quale viene minuziosamente ricostruito con un po’ di eufemismo il famoso “Gioco del Gatto e il Topo” tra la marina americana e quella sovietica. L’articolo in questione (National Security Archive Electronic Briefing Book No. 75, William Burr and Thomas S. Blanton, editors October 31, 2002) è pubblicato alla pagina http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB75/, reperibile alla voce “The Submarines of October”.
Gli avvenimenti sono riportati con molta precisione in un libro del 2002 di Aleksandr Mozgovoy intitolato “Cuban Samba of the "Foxtrot" Quartet: Soviet Submarines during the Year 1962 Caribbean Crisis” (ISBN 5-7734-0041-3), nel quale l’autore presenta gli episodi in maniera fedele e molto meno drammatica o esagerata come hanno fatto molti giornalisti, spesso mal rifacendosi proprio a tale libro o agli articoli del National Security Archive dove è menzionato appunto il libro di Mozgovoy.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico dei sommergibili sovietici classe Foxtrot i dati sono stati prelevati da un articolo del Dott. Giuseppe Mastronuzzi intitolato Neri squali d’acciaio: I sottomarini Project 641 classe “ Foxtrot ”, al sito http://www.associazionenavemuseovittoriovenetocimeliostorico.it/patrimonio/conoscere/articolo_9.htm


Il lavoro intero di 33 pagine scaricabile qui... hhttp://it-it.abctribe.com/usweb/tesi/dettaglio.asp?Progressivo=31360

giovedì, aprile 05, 2012

La terra del Rimorso

Questo è stato il mio intervento durante una presentazione del mio ultimo lavoro sulla Terra del Rimorso durante il Corso di Antropologia presso l'Università di Catania:




Buongiorno a tutti, il nostro gruppo presenterà il libro di Ernesto de Martino, La terra del rimorso.
Abbiamo scelto questo lavoro per svariati motivi, al di là dell’interesse per questo argomento che interessa la nostra storia interna nazionale nonché per l’autorevolezza del suo autore stesso e non vogliamo avere pretese di completezza su un personaggio cosi’ importante. In primis, per quello che riguarda me, ho avuto modo di apprezzare la parte folcloristica che oggi è rimasta di questo fenomeno avendo vissuto piu’ di un anno a Lecce, e quindi cerchero’ di dare un’introduzione a questa breve esposizione, saro’ poi seguito da Paola che da donna ne curera’ l’aspetto di un fenomeno maggiormente femminile e poi vedremo perche’ e come per poi concludere con la parte “musicale”, avendo il nostro musicista Benedetto. Si puo’ dire che abbiamo un po’ emulato l’aspetto dell’equipe multidisciplinare di De Martino. Abbiamo voluto intitolare questa presentazione Viaggio esplorativo nel tarantismo per rievocare anche lo spirito di quella che fu la vera e propria spedizione etnografica ( Ernesto De Martino si definisce, in una sua nota dichiarazione, un “etnografo vagante nel Mezzogiorno d’Italia”).
Quindi:
Che cos’è il tarantismo? Cercheremo di dare una definizione, nonché una spiegazione, alla luce di questo libro di Ernesto di Martino. E’ senz’altro un fenomeno, diffuso in Puglia a partire dal Medioevo secondo cui il morso della tarantola provocava uno stato di malessere generale (dolori addominali, stato di catalessi, sudorazioni, palpitazioni) per guarire dal quale occorreva sottoporsi a una sorta di esorcismo (popolare, religioso, ecc a seconda dei punti di vista che saranno oggetto di studio di De Martino). Tale esorcismo (dal punto di vista religioso) aveva luogo a Galatina, nella Chiesa di San Paolo, il giorno della festa del santo (29 giugno).
I "tarantolati" si sottoponevano a un rito
• musicale
• coreutico
• cromatico
e, ballando (sotto la famosa musica popolare Pizzica Salentina), domandavano la grazia a San Paolo. Per liberarsi dalle insidie del veleno, occorreva mimare la danza della taranta, identificarsi con essa e costringerla a ballare fino a farla "crepare". De Martino analizza mirabilmente il fenomeno delle tarantolate dal punto di vista storico, culturale e religioso.

All’inizio del suo studio De Martino fa dei Confronti...






continua...
http://us-it.abctribe.com/usweb/appunti/dettaglio.asp?Progressivo=31347
qui si trova riassunto, recensione e critica completa.