martedì, novembre 03, 2009

Non sono una signora, amici non ne ho e vesto sempre male...

Loredana Berte' è una pazza???... forse. Che persona è?... non mi interessa. E non mi frega nulla se sembra una schizzata o una fuori di testa, o meglio, potrà essere pur vero, però quanto fascino dà a certe canzoni un personaggio del genere! Sì, Loredana Bertè riesce ad imprimere una forza alle sue canzoni che sembrano avere senso solo se cantate da lei, con quel modo di fare rabbioso ma di una persona alla fine non cattiva, un modo di fare ribelle e sempre attuale nonostante che gli anni sembra che stan passando in fretta per lei, proprio lei che è una parte degli anni '80 italiani e non solo. Tutti ovviamente la criticano, o la criticavano, ma allo stesso tempo nessuno può mettere in dubbio una parte di lei che ci piace nel cantare quelle canzoni che io ascolto volentieri pur non avendo mai vissuto i suoi anni migliori. Forse perche' al centro delle sue canzoni c'è sempre quella voglia un po' aggressiva di riscatto in un mondo bastardo, fatto di illusioni, di sogni e di speranze, ... dove una persona come lei canta che non è una signora. Spesso si tratta di una aggressività che copre così tanta debolezza (e la sorella Mia Martini ne sà qualcosa per la droga), che nasconde una immagine della vita di un film in bianco e nero come nel mare d'inverno (canzone il cui significato trascende probabilmente ad una persona fuori luogo, fuori stagione, fuori dai tempi e lontano dagli altri). La vivacità delle sue canzoni, contradditoriamente, si spegne spesso in tanto pessimismo, quando si arriva a non starci più, a non credere più che si vince soltanto col cuore, come dice nella sua canzone dedicata a tutte le persone, anche a quelle un po' come lei... Quel Sei bellissima dedicata forse a lei stessa, ai suoi pensieri, a come era ieri, alle speranze bruciate di una giovane donna,.... Insomma, questo misto di emozioni, ora vivaci, ora malinconiche, ora mischiate in una musica forte, carica e aggressiva, che ne fanno di Loredana Bertè un personaggio musicale davvero distinto, anche se personalmente non sono d'accordo col suo stile di vita, mi ha sempre un po' affascinato...

domenica, novembre 01, 2009

L'importante è che tu sia infelice

Io non so cosa succede quando sentiamo un desiderio forte in fondo al nostro cuore, l'amore in tutti noi suscita un desiderio così tanto forte che in realtà diventa una sorta di coronamento di un sogno, o di un traguardo nella vita, addirittura un obiettivo per molti o un lieto fine per altri che lo sognavano dai tempi dell'adoloscenza, dopo tante delusioni e insoddisfazioni. Fatto sta che a volte lo si cerca lontano, ed a volte lo sentiamo così vicino che non ce la facciamo a rinunciarci, diventiamo altre persone per la sola speranza di averlo, oppure siamo accecati a tal punto che diventa così prioritario che lil solo pensiero che non ci sia più o che non è come noi l'abbiamo sempre sognato ci rende tristi e malinconici. Tutti noi sentiamo il bisogno di esprimere questo desiderio, è spesso il movente di grandi opere, lmusa ispiratrice dei poeti, dei cantanti, degli scrittori, degli artisti, .... e spesso rende riflessivi anche le persone più comunemente superficiali. Quando abbiamo tutto non ci facciamo neanche caso a certi pensieri, ma quando ci manca l'amore, come qualsiasi desiderio forte, diventiamo altre persone, diciamo e scriviamo cose mai pensate, nelle nostre vene comincia a scorrere un sangue diverso. E' un po' come l'amore con Dio,... è molto più difficile che una persona tanta fortunata possa amare Gesù come lo fa un frate missionario, non ci si accorge neanche di quello che abbiamo veramente bisogno delle fortune che già abbiamo, ed allora quando ci viene a mancare qualcosa in noi si ritrova quella sofferenza che infonde spesso in alcuni di noi anche quella vena poetica, quella voglia di scrivere o sfogare i nostri pensieri (anche stando soli a guardare un tramonto o un panorama). E' spesso nella mancanza di qualcosa che tiriamo fuori pensieri mai pensati, quelle sofferenze che ci fanno morire per poi rinascere più forti, tutte quelle esperienze che non potrebbero mai nascere da vittorie, ma da sconfitte; si, dall'esperienza che nasce da quello che non riesci ad ottenere. Così, come spesso le più grandi conversioni a Dio partono da un cammino del tutto scuro e sbagliato, e gli amori migliori dopo tante storie sbagliate , così la felicità arriva dopo tanto sofferenza. Questo non lo dico perchè vivo nella consapevolezza un amore che non dovrei continuare, ma soprattuto perche ho il vizio di sbirciare le librerie, soprattutto nei periodi invernali, per poi farmi catturare da alcune copertine, del tipo: che significherà mai il libro di Antonello venditti, cantante che mi è sempre piaciuto molto, "L'importante è che tu sia infelice?"??. ... Leggendo poi scopro che prende il titolo da una fra­se ricorrente della mamma al piccolo Antonello, grassoccio e insicuro. "Ha im­maginato per me una vita di amarezze e delusioni in cui avrebbe potuto ancora farmi da mamma".
La cosa strana che in questo libro io ho notato che racconta la sua vita in determinati momenti incentrata su molte sue canzoni di successo, canzoni emotivamente molto forti che sono nate proprio da alcune sofferenze nella sua vita privata... è come se lui avesse costruito , appunto, la sua felicità sulle sue stesse sofferenze del passato...