venerdì, aprile 13, 2012

Alla ricerca di un bisogno

Oggi sono tornato da Isernia, città incastrata fra le romantiche montagne del Molise, fredde d'inverno nella loro immagine esteriore tanto quanto però calde all'interno nell'animo, mia meta usuale in un periodo difficile (3 anni fa) nemmeno se fosse un locale di tendenza, anzi, a volte ci andavo con sacrificio, altre volte facendo delle vere e proprie scappate dal lavoro, altre volte da solo per trovare pace in quel viaggio serale d'inverno proprio tra quelle montagne serene, armato di un libro e di un paio di preghiere, ed altre volte ancora per portare delle persone cui tenevo far conoscere la persona in questione: Padre Roberto Basilico. Purtroppo, da quando vivo in Sicilia riesco ad andarci davvero poco per quanto sia una persona a me carissima (e pensare che c'erano tempi dove ci andavo almeno 2 volte al mese, se non di più), ed oggi si può dire che è ormai diventato famoso, ma in realtà lo era un po' meno quando per la prima volta mi ci portarono (quasi 10 anni fa e nemmeno per me, io facevo solo compagnia). Non avevo deciso, fin'ora, di parlare tanto di lui, fin quando ho scoperto che in questi anni la gente non solo lo ricerca tantissimo su Internet, avida di informazioni su di lui, ma spesso mi ha scritto per chiedere su di lui con commenti ai post o con messaggi privati. Io avrei davvero tante cose da dire su di lui, ho anche delle catechesi registrate in questi anni, ma credo di essere la persona meno indicata a farlo. L'unica cosa che posso raccontare forse è la mia esperienza iniziale, tantissimi anni fa, la stessa che mi ha portato a ricordare di lui nel momento che piu' avevo bisogno. In quello stesso periodo tramite un'amica mia conobbi anche Padre Michele Bianco, un viaggio su delle montagne diverse, quelle avellinesi di Torre Le Nocelle. Era un piacere per me scoprire personaggi cosi', leggere i loro libri ed aiutare altre persone parlando non solo di loro, ma chiedendoli di accompagnarmi nei miei viaggi spesso solitari. A volte non avevo qualcosa di particolare da chiedere, mi bastava ricevere una benedizione dopo il mio viaggio durante il quale leggevo, pregavo e trovavo i miei tempi. A volte i miei viaggi li facevo in una chiesa giu' in citta', a Pompei come spesso accadeva quando ero a Napoli, in un posto mio, ecc..cio' che era importante era non allontanarsi poi cosi' tanto da casa ed essere consapevoli che tutto dipende sempre da noi stessi e che, se siamo alla ricerca di un riferimento, non deve essere un profeta o qualcosa di simile (generalmente falsi), ma una sorta di porta tra noi e Gesù, l'Unico. Ben venga allora un viaggio o un sacerdote tramite il quale Dio opera. Forse non avevo mai parlato di lui perche' odio che qualcuno pensi che voglia fare una pubblicita' o, peggio ancora, esportare il mio pensiero agli altri come spesso fanno (sbagliando) molti religiosi laici che puntano molto alle apparenze e sono fastidiosamente insistenti. Forse la ricerca di queste figure è stata la mia risposta ad un bisogno autentico e, spesso, si danno risposte sbagliate a questi bisogni autentici (vedasi viaggi in India ecc..), per questo io credo che la cosa più importante sia quella di credere in cio' che si ritiene davvero giusto, credere con coerenza a cio' che non fa convenienza personale ed è per questo che cerco di restare critico anche nelle cose in cui io stesso credo e di non giudicare nessuno, soprattutto quelli che non credono o che pensano che gente come me crede ancora alle favole e ad impostori. La verita' è che la gente ha paura, ma da dove nasce questa paura? Questa paura che se non è vinta dall'amore, è vinta da situazioni di estrema necessità dove tocchiamo il fondo e sentiamo che non abbiamo più nulla perdere. La prima volta che andai da Padre Roberto ero in un gruppo con la nonna del mio migliore amico, oggi purtroppo scomparsa, e di una fede autentica non certo da bigotta. In quella chiesetta di Isernia vicino all'ospedale (ma oggi padre roberto non opera più lì) c'era anche un certo Nicola che non vedo più davvero da anni, fu lui che ci mise in cerchio e fece mettere anche me che cercavo di nascondermi in mezzo a tutte quelle persone che avevano problemi. Fece il suo giro ed alla fine tocco' anche me, usava stringere polsi ed altre zone del corpo, a volte si sentiva anche una lieve sensazione di dolore, e a mano a mano che ti toccava diceva delle cose di te, sul tuo carattere, sul tuo passato, ecc... tanto per fare un esempio disse al mio amico che era una 'cacasotto' (senza cattiveria pero', quasi scherzando), a me disse che la mia famiglia aveva una impresa (lato di mia amdre) che pero' attiravano molte cattiverie, che nonostane i problemi ero stato una persona che aveva sempre studiato ed era sempre andato avanti, e poi alla fine mi liquido' dicendomi scherzando che per l'amore avrei dovuto aspettare davvero tanto... e mi disse di portare i miei genitori. Non ricordo con precisione tutto, sono passati tanti anni, ma forse non dormii per 2 giorni, e Padre Roberto quella volta lo vidi molto di sfuggita, ma lo rividi meglio quando ritornai con i miei genitori, dove ci accolse lui facendoci saltare la fila. Io, sempre timoroso, entrai con la solita aria di quello che si sente un intruso in mezzo a persone che hanno problemi (quasi come se fossi un banale curioso), ad ogni modo mi fece delle domande e l'unica cosa che ricordo che quando mi toccò in un punto del petto questo mi faceva male, lo stesso punto tutt'oggi mi fa più o meno male quando me lo tocca sempre lui, e quella volta tocco' vicino al petto anche mia madre alla quale disse che aveva uno "spillo al cuore"... in uno dei primi incontri forse disse anche qualcosa in piu' sulla famiglia di mia madre, cose come il fatto che erano oggetto di bestemmie e maledizioni del tipo che dovevano spendere i loro soldi in salute,... ad ogni modo in quei primi incontri ricordo solo che dovevamo pregare, che dovevo prendere l'eucaristia ed andare a messa (ma non a scaldare la sedia). Preghieria e eucaristia è stata una costante dei successivi incontri, ma in realta' io non vidi piu' padre roberto per molti anni... mi sarei laureato, traserito prima a Latina, per poi a Lecce, finito il mio iter con l'assegnazione a Catania per poi tornare a Napoli a studiare (un anno). Fu esattamente quello il mio ritorno. In una catechesi Padre Roberto disse che quando si tocca il fondo, quello è il momento più significativo della nostra vita, perchè lì che si incontra Gesu', è la nostra occasione. Venivo da un periodo di disillusione, di delusioni, avevo subito un allontanamento dalla mia casa, vedevo insoddisfazioni nella mia famiglia, avevo fatto tanti errori, avevo insoddisfazioni professionali e non, avevo subito un periodo di stress ed il tutto era stato contornato da una forte delusione sentimentale che mi avevo spezzato in un momento di fragilità, avevo sacrificato sogni e vita professionale... eppure la salute, quella, c'era sempre... bisognava solo reagire. Non ricordo bene come ripensai a Padre Roberto, anzi, scrivendo mi rendo conto che tanti dettagli davvero non li ricordo, ma ricordo che mi ero fatto accompagnare dal mio amico di allora (della prima volta), poi forse un altro aggregato (tra l'altro questo amico aggregato stava sentimentalmente peggio di me). Ricordo una data, l'8 dicembre, che segno' una svolta, ma prima ancora, a fine novembre cominciai a scrivere nel windows live space le mie notti insonne a seguito di una decisione reputata giusta ma senza forza applicativa (ignorare il mio amore e ricominciare il mio impegno al lavoro), e forse qualcosa mi era venuto alla luce in quei momenti. Ricordo che quella volta padre roberto guardando la fotografia di quella ragazza disse "questa, non mi piace proprio, lasciala perdere!", "toglitela dalla testa", "non fa per te", tutte cose di questo genere... poi guardando la foto della ex dell'amico mio disse"questo caso è gia' diverso..", ma anche in questo caso ricordo ben poco. Posso dire che lui ha la capacità di leggere nei cuori, a volte basta una fotografia o un'immagine, grazie al dono del discernimento distingue se un qualcosa è positivo o negativo, anche un libro per dire... anche se spesso non si vuole pronunciare, altre volte ad alcuni amici miei aveva detto il giorno preciso in cui avevano bestemmiato. Cominciarono così i miei viaggi periodici in quella chiesetta che non vedevo piu' con la paura di prima, ma comincio un periodo fatto di tante cose. Le benedizioni di Padre Roberto non solo mi facevano stare meglio ma per me si apri' un periodo dove Padre Roberto aveva si un posto di stima e ammirazione dentro di me, ma non era la mia guida diretta. In quel periodo mi unii ad un gruppo di preghiera carismatica di Casoria ed andai a Medjugorie sempre con quel famoso amico mio, poi feci amicizia con un giovane cappellano militare, andai a Lourdes portando anche mio padre, ed in altri posti ancora. Fu allora che continuai a scrivere questo blog sulla base di molte letture teologiche che mi dava questo cappellano, ma soprattutto sui libricini che compravo da Padre Roberto (che riesce a fare davvero una catechesi su ogni Parola di Dio). In realtà potrei raccontarvi una marea di esperienze viste con i miei occhi di padre roberto, anche storie vicine di amici miei, in tanto tempo ne ho di cose da raccontare, ma non riuscirei in un'unica soluzione qui. In quello stesso periodo conobbi una studentessa di medicina che mi parlo' invece di Don Michele Bianco. Con Don Michele Bianco cerchero' di essere piu' breve, è un'esorcista come Padre Roberto e fui spinto ad andare da lui in quanto la famosa nonna dell'amico mio (quello che mi ha accompagnato in tutte queste avventure), fautrice del mio primo incontro con Padre Roberto, non stava bene ed aspettava gli esami oncologici. Dopo un'attesa lunghissima di ore riucii a parlare con lui, egli vide da subito la foto e senza che io dicessi nulla, nemmeno che lei stesse male, mi domandò chi era e mi disse che non solo vedeva il tumore, ma era già in metastasi e che doeva iniziare le chemio che era gia' in ritardo. La sera stessa telefonai il mio amico, dopo qualche giorno gli esami confermarono quello che già disse Don Michele.

11 commenti:

  1. Giuseppe, come faccio ad incontrare Padre Roberto. Grazie chauvi@iol.it

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    1. Ora sta in un paesino vicino Isernia, a Longano.

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    2. Ciao Giuseppe,mi sapresti dire come fare e chi contattare per avere un appuntamento con padre roberto?sto chiedendo ovunque su Internet e sto cercando ma nessuno scrive come si fa..io ci andai 8 anni fa ma tramite mia zia e non me la sento di chiedere a lei o si preoccupa e vuole sapere il perché..mi puoi aiutare?magari se non puoi scrivere qui forniscimi un indirizzo mail dove posso contattarti.Grazie

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    3. si, purtroppo non ricevr piu' come prima, ma esistono ancora modi per incontrarlo. la mia e-mail e' redskyjoseph@gmail.com.

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  2. Giuseppe confermo alcune cose che hai scritto nel post. Stasera ho avuto il piacere d'incontrarlo e mi son rivisto in alcune cose che hai scritto, come quella che ti tocca in alcuni punti e ti provoca dolore. Anche io ho provato la stessa sensazione che dici, pero`per me e` stato come uno starter perche`subito dopo il dolore, ho po avuto l'espansione di una sensazione di piacere.
    Spero di poter continuare questo scambio di esperienze.
    Grazie

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  3. ho incontrato anch'io padre Roberto un pò di anni fa...mi toccò il polso suscitandomi una sensazione di dolore e mi disse delle cose che,ancora oggi,sperimento nella mia quotidianità...mi disse che ho una legatura dovuta a maledizioni riversate sui miei avi e x qsto raggiungo sempre i miei obiettive,ma nn prima di grosse tribolazioni...nulla di più vero...

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    1. questo dolore ai polsi e' molto comune, spero che continuerai a pedseverare nella giusta via...

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    2. Vorrei comprare il libro: "Voi avete già vinto" ma non dove reperlo, mi puoi aiutare?

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    3. si, io ce l'ho. lo comprai 4 anni fa.

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  4. Giuseppe mi puoi aiutare a contattare Padre Roberto

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  5. devi andare in un paese vicino a Isernia, longano. in settimana so' che dice messa intorno le 18,00.

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