venerdì, aprile 02, 2010

Grazie!

Volevo soffermarmi sull'importanza di un qualcosa che ho sempre erroneamente sottovalutato, la gratitudine. Magari per molti dico cose banali, ma io personalmente non sopporto le persone che si lamentano, o che lo fanno troppo a lungo o quasi per abitudine. Non mi piacciono! E non mi piaccio nemmeno io quando cado nel farlo ( e ho fatto spesso). Eppure, ogni giorno ed ogni volta che sperimento un po' di felicita', la prima cosa che mi viene da pensare e' un "grazie", e se penso che c'e' sempre un motivo per dire un grazie, forse non ci saranno poi cosi' tanti motivi per essere tristi se non per poco tempo. Per i tedeschi il termine gratitudine (Dankbarkeit) deriva da "pensare" (denken), cioe' chi pensa, in effetti, riconosce di esser grato ogni giorno per molte cose (per essempio e' sensibile ai piccoli doni della quotidianeta'). Cicerone ha descritto l'ingratitudine come dimenticanza, per lui e' l'atteggiamento piu' importante dell'uomo, presupposto per la concordia e l'armonia dei cuori. Per Cicerone l'ingratitudine e' una minaccia per l'umanita'. Il Talmud dice che l'ingratitudine e' peggio del furto. Von Goethe sostiene che l'ingratitudine e' sempre un aforma di debolezza, le persone virtuose non sono ingrate. La gratitudine quindi ci cosituisce, lo sperimento ogni mattina che cammino sotto il sole siciliano, quando ho tutto cio' che mi serve per vivere, ci sentiamoci in pace con noi stessi e con Dio, perche' la nostra relazione con Dio e' la ragione piu' profonda del nostro essere. La gratitudine e' la preghiera piu' profonda, da un gusto meraviglioso alla nostra vita. Chi inizia a ringranziare comincia a vedere la vita con oocchi diversi, le persone ingrate invece sono "sgradevoli" per me. Invece quando cominici a ringraziare le cose cominciano subito ad andare meglio. Per questo dico... Grazie!

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