venerdì, luglio 24, 2009

C'è una idea della normalità ideale che è totalmente fondata sull'immaginario...

Parlare in una macchina davanti a un portone, fare colazione alle quattro e mezza del mattino con i cornetti caldi e il caffelatte, [...], detto alla Lorenzo Cherubini: "di notte le parole scorrono più lente però è molto più facile parlare con la gente, conoscere le storie, ognuna originale, sapere che nel mondo nessuno è normale. Ognuno avrà qualcosa che ti potrà insegnare, gente molto diversa di ogni colore."
Oggi è così diffusa questa idea. Questo mondo ci abitua da bambini di come dovrebbe essere la vita, la morale, la famiglia, ... ci fanno credere che esiste un mondo che è solo utopia, ma bisogna per forza crederci per migliorare le cose. Ci dicono e ci insegnano da bambini quello che dovrebbe essere, perchè forse è giusto così. Ci ritroviamo con la testa gonfiata di tanti concetti, moralismi, valori,... Tutti ci dicono per esempio quello che dovrebbe essere l'amore e l'amicizia. L'amore è qualcosa di magico, oppure tutti ci dobbiamo voler bene, e bla bla bla... tante belle cose, e non si potrebbe fare altrimenti se non dirle. Televisione e discorsi liturgici ci creano il nostro modello ideale. E poi cosa succede per chi esce fuori da questi modelli????... o per gente come me che a neanche 25 anni comincia ad assorbire discorsi dalla mamma sul matrimonio e sulla serietà??? sul sistemarsi e bla bla bla... mah. Siamo tutti pronti a giudicare, e sappiamo fare solo quello! E' la cosa che ci riesce meglio quando ci rendiamo conto che non ci resta da far quello per giustificare tutte le nostre incapacità forse, magari proprio su quello su cui giudichiamo. E' giusto se fai così! Ma così come? in base a quale modello di vita?? il modello di vita basato sulla felicità individuale? basato sulla felicitià degli altri? o sul quel famoso modello ideale??!... E poi veniamo a noi: ma esiste un amore normale? è così impossibile innamorarsi dell'assurdo??? oppure, è impossibile innamorarsi semplicemente in maniera assurda?? oppure è impossibile innamorarsi di un qualcosa che non esiste??? Dietro all'affermazioni dell'arte di amare non c'è altro che il "mito della favola" , quelle cose del tipo " e poi vissero tutti felici e contenti", l'illusione di una quotidianetà, una serenità e gioia che nessuno ha mai sperimentato. I teraupeti della famiglia e dell'amore hanno in mente soltanto quel "vivere felici e contenti", la favola promessa. Quanto poi in questa vita tutto ci è dato come un dono, e nulla ci è dovuto. Eppure io non me ne accorgo, ma continuo a diffondere e rinnovare questo mito. Eppure da cosa avrà mai origine questo mito?? Io mi sento una persona che non sopporta più la tensione dell'innamoramento, cerco di imbrigliarla subito, renderla gestibile trasformandola in pace e tranquillità. Ed è per questo che non riesco più a raggiungere quelll'intensità passionale di un tempo, o che forse non sono mai riuscito a vivere come avrei voluto. L'amore non è nelle nostre mani ma ci costringe a mutare, ed io non riesco a cambiare più, ne tanto meno i miei occhi. E' come se vivessi amori di riflesso, vivo ridando come uno specchio l'amore che mi da l'altra persona. Forse tutto fin troppo razionale per essere Amore.

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